QUANDO A TORREBELVICINO LA STAMPA ERA DI CASA

Non sono molti a saperlo, ma è proprio così. Nel XV secolo sorge, per opera di un parroco di Torrebelvicino, Pré Leonardo Cà Longo, una stamperia. Veneziano (o trevigiano?) di origine, questo sacerdote dopo essere stato parroco di San Paolo a Vicenza, arrivò a Torrebelvicino nel luglio del 1477. Nel 1478, dalla stamperia situata nella sua canonica, San Giovanni Climaco - monaco del VII secolo vissuto nel Sinai - che porta il titolo "Scala del paradiso" un grosso volume in quarto, importante opera patristica, che ebbe grande fortuna durante tutto il medio evo. 

 

"Questo libro fo facto in casa del reverendo Misier Pré Lunardo Longo rector de la gesia de Misier Sancto Lorenzo da Tore de Belvixin. Una copia di questo libro da me veduta già tempo trovasi nella libreria del convento di Sancto Francesco di Schio dé minori osservanti"

(Tommaso Faccioli - catalogo ragionato dé libri stampati a Vicenza)

 

Il colophon reca la data MCCCCLXXVIII die XIX Septembris, seguito dalla sigla

 

:M: :P: :Z: :L: :C: :L: :S: :M:

 

la cui interpretazione potrebbe essere

 

M (isier) P (ré) Z (uan) L (unardo) C (hà) L (ongo) S (tampador) M (aestro)

 

Facilmente dell'anno successivo (1479? ma non è segnata la data), dovrebbe essere la stampa di un secondo libro che porta il titolo "Memoriale di confessione gentile" di fra Galvano da Padova dei servi di Maria; un autore che compì studi filosofici a Firenze, insegnò a Padova, Siena e Firenze conseguendo la laurea in teologia a Padova nel 1465.

L'incunabolo, di indubbia paternità ma di dubbia imputazione cronologica, è rarissimo e se ne conosce un solo esemplare conservato nella biblioteca del British Museum di Londra, descritto in quel celeberrimo catalogo di incunabili alla pagina 1080 della parte VII.

Non conosciamo l'influenza che può aver avuto Aldo Manunzio sulla formazione tecnica di Pré Leonardo né è mai stata fatta una ricerca sulla famiglia veneziana (o trevigiana?) Cà Longo (o Calongo) per stabilire se fosse già dedita all'arte della stampa e quando Pré Leonardo avesse attinto dal padre le conoscenze tecniche necessarie ma certamente le sue attitudini si dimostrarono rivolte molto più all'arte tipografica che alla cura delle anime ella parrocchia e alla missione pastorale. Trattandosi di un sacerdote, può darsi che la sua passione per la popolazione e forse anche alla gerarchia ecclesiale, per cui già nel 1480 Pré Leonardo risulta aver rinunciato alla parrocchia di Torrebelvicino per trasferirsi a Trento.

Se è facile intuire il perchè Pré Leonardo Cà Longo scelse per sè e la sua arte di tipografica la parrocchia di Torrebelvicino in quanto gli erano facili gli approvvigionamenti di carta presso le cartiere della Val Leogra "le prime a nascere nel Vicentino" (Paglierino) ed aiutato dal fatto che nella zona, di grossa importanza mineraria, c'erano dei fonditori esperti che potevan predisporgli i caratteri di stampa, risulta più difficile stabilire con certezza i motivi che lo hanno spinto a questo trasferimento repentino. Facilmente ebbe grande importanza il martirio del beato Simone da Trento che fece scaturire in Pré Leonardo il proposito di dare al fatto, in armonia con la politica antiebraica veneziana, la più grande notorietà possibile.

Va puntualizzato tra l'altro che nel 1481 il "luogotenente del vescovo di Vicenza battista Zeno e il patrizio veneto Pietro dé Bruti notissimo per il suo zelo quantomeno intemperante contro gli ebrei, si portarono a Trento per istruirvi quel processo canonico che in qualche modo sanzionò il culto del beato Simone, già molto diffuso nella popolazione vicentina e che qualche anno più tardi doveva dar luogo all'analogo leggendario martirio di San Lorenziino da Marostica" (G. Maccà).

E' nel contesto del martirio del beato Simone da Trento, da celebrarsi con la nuova arte della stampa, che facilmente va ricercato il motivo dell'affrettata partenza per Trento del parroco stampatore Pré Leonardo Cà Longo.

Anche questa stamperia, una delle poche, delle prime e più antiche d'Italia, è un altro elemento che dimostra l'importanza che aveva Torrebelvicino nel XV secolo. Si vuole ricordare inoltre, citando un passo del Paglierino (VI - 322) che "li cartolaridi Pusteria ebbero la loro origine in questo modo: Florio q. (q = quondam "del fu") Berto e Antonio q. Giovanni ambidue da Torrebelvicino fecero insieme compagnia per fare della carta bergamina nel borgo di Pusteria ove al presente è la loro abitatione".

Come si vede l'arte cartario-tipografica del paese aveva cominciato il suo viaggio extra territoriale, ridimensionato in seguito per l'evento della guerra di Cambrai che segnando una decadenza generale nella vita e nell'economia vicentina, tocco anche la cultura libraria. Bisognerà attendere la seconda metà del '500 prima che questa attività ritorni pulsante anche se il suo fervore tipografico non sarà certamente paragonabile a quello del secondo quattrocento.

 

Gianni Boschetti - tratto da "Torre di belvixsin - cenni storici sul territorio" - cap. 5° "seta, lana e stampa"

 

(articolo tratto da "Tra Noi" anno 12 - numero 46 - marzo 2003)