TRACCE A TORREBELVICINO DELL'ANTICA STRADA ROMANA DELLA VAL LEOGRA

Quando il Dr. Giovanni Grendene, valente studioso di storia locale, mi ha proposto di fare un sopralluogo lungo il presunto percorso della strada romana della Val Leogra ero un po' perplesso sull'esistenza di tale via. Ma la visione diretta del posto e le convincenti argomentazioni del Dr. Grendene mi hanno ampiamente convinto della fondatezza di tale ipotesi.

 

Devo premettere che quello che resta di tale percorso è ben poca cosa rispetto all'originale; sono passati 2000 anni circa, tuttavia i tratti più ben conservati sono quelli che corrono nei campi o nei boschi.

 

Il punto di partenza di questa via, che collegava Vicenza con Trento, era in località Ponte Alto vicino a Olmo di Creazzo dove si staccava dalla via Postumia (importante strada romana che univa Genova con Aquileia passando per Vicenza) e si dirigeva verso l'Alto Vicentino, toccando Costabissara, Isola Vicentina, Malo, S. Vito di Leguzzano, Magrè, Pievebelvicino, Torrebelvicino, Valli del Pasubio e raggiungeva il Pian delle Fugazze e probabilmente continuava nella Vallarsa per Rovereto fino ad arrivare a Trento dove si collegava con un'altra importante strada romana, la via Claudia Augusta.

 

Per quanto riguarda il tratto compreso nel comune di Torrebelvicino, la strada passava per l'attuale centro di Pievebelvicino e per la piazza S. Maria dove sorge l'antica chiesa parrocchiale, matrice della Val Leogra. Non è una casualità che la nostra chiesa madre sia sorta proprio lì. Infatti nel periodo romano e nell'alto Medioevo era uno dei villaggi più popolati della zona e la costruzione di un edificio di culto per tutta la vallata doveva avvenire in prossimità di una strada di una certa importanza.

 

Da Pieve la strada correva tra il M. Castello e la roggia fino al ponte per Torrebelvicino, di lì, procedendo sempre sulla sinistra orografica della valle, (quella dell'osservatore che sale verso il monte) si dirigeva verso Ligonto. Ed è proprio in questa zona che esiste un bel tratto rettilineo, lungo circa 100 mt., costeggiato da alberi, compreso tra un campo e un vigneto e provvisto di un margine erboso. Questo mi è sembrato uno dei tratti più suggestivi della via richiamandomi altri scorci di vie romane ben più importanti della nostra. Passato Ligonto, la via corre sulle pendici del monte Trisa a strapiombo sul Leogra raggiungendo poi la contrada Scaviozza. Poco dopo, probabilmente in prossimità del Ponte delle Capre nei pressi della centrale elettrica ex-Lanerossi. Tuttavia la strada non passava tale ponte, che certamente è una costruzione medioevale, ma proseguiva per la località Sagno dove esistono altri tratti ben conservati e sostenuti da robusti muriccioli di pietra, per giungere poi al rio Sagno dove si interrompe a causa di un crollo, molto antico, del ponte che varcava detto corso d'acqua; tuttavia la strada riprende più a monte con una variante che ricongiunge successivamente poco prima del ponte delle Asse. Anche in questo caso i ponte non viene attraversato ma proseguendo nel tracciato dell'attuale strada statale giunge all'attuale ponte dei Quattrocchi. Tenendosi sempre sulla sinistra orografica della Val Leogra si passa sopra la condotta forzata della centrale del Forno e si dirige verso Valli del Pasubio continuando poi fino al Pian delle Fugazze.

 

In conclusione non abbiamo nessuna prova diretta (documenti del tempo, resti archeologici) per affermare che la strada sia sicuramente romana; tuttavia scritti del 1200 (Statuti di Vicenza del 1264), la continuità nei tratti e soprattutto le caratteristiche costruttive (lunghi tratti rettilinei, l'assenza dei tornanti anche nell'alta Val Leogra, la pendenza il più possibile costante, la larghezza minima per far transitare un carretto) rendono molto probabile l'esistenza del dominio romano nel nostro territorio.

Paolo Pretto

 

Bibl.: M.NOARO, G.GRENDENE, segna il percorso di un'antica via romana la "Strada vecchia di Vallarsa" in Numero Unico, Schio, 1989.

 

(articolo tratto da "Tra Noi" numero 7 - marzo 1993)

 

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